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Storia di Nanto

a cura di Arch. Bernardo Dominidiato

Socio e collaboratore della Pro Loco Nanto

CAPITOLO 8 - La Nascita del Comune di Nanto

 

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Sopra:  Scene del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti - particolare

 

PARTE PRIMA

Nei capitoli precedenti abbiamo parlato molto della Vecchia Parrocchiale o Pieve di Nanto.

Certamente molti di Voi si saranno chiesti che in una Comunità con un edificio Religioso così importante non poteva non esserci una Struttura che amministrava la comunità stessa, pertanto è quello che doverosamente faremo in questo capitolo.

 

IL PRIMO DOCUMENTO UFFICIALE DELL’ESISTENZA DEL COMUNE DI NANTO

La citazione ufficiale del “Comune di Nanto” si ha presso l’Episcopato di Barbarano il 13 maggio 1382,  per redimere una controversia tra il Comune di Nanto e quello di Mossano per presunti danni causati dal Torrente Degora di Nanto (già citato nei capitoli precedenti) allo Scolo Riello di Mossano; tuttavia nulla vieta di pensare che il Comune esistesse già nei secoli precedenti, infatti ; il Comune di Mossano viene citato già nel 1181, quello di Barbarano nel 1219 e come abbiamo visto sopra, Nanto nel 1382. 

Il territorio di Nanto è sempre appartenuto sia nell’Alto Medioevo sia fino alla fine della Repubblica Serenissima, al Vicariato di Barbarano; così come le varie “Chiese” della zona.

Inoltre il territorio vicentino nel 1200 era suddiviso i quattro Quartieri; Nanto, con tutti le altre comunità della zona Sud –Ovest, faceva parte del “Quarterio de Domo”, cioè del quartiere del Duomo di Vicenza.

 

 

E’ interessante saper che la prima organizzazione “comunale” di Nanto nasce, come molte altre nel medioevo, per difendere i diritti dei cittadini contro lo strapotere dei potenti possessori di terre, nobili o vescovi che fossero.

Infatti, i vari Capifamiglia si riunivano e si associavano per avere una maggior forza contrattuale e da queste spontanee associazioni sono via via sorti i vari Comuni

scrittura pre romana nanto storia Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

sopra: Musei Vaticani - Il territorio vicentino

 

ORGANIZZAZIONE DEI COMUNI NEL MEDIOEVO

Le Comunità medioevali erano amministrate con tre organi ufficiali: La Convicinia, il Degano e i Consiglieri :

La prima era l’associazione dei vari Capifamiglia che deliberava le “Leggi” che governavano la comunità.

Il Degano, corrispondeva pressappoco all’attuale Sindaco e veniva eletto dalla Convicinia con durata annuale; chiaramente aveva un Consiglio che lo aiutava nella gestione e nell’Amministrazione.

 

 

PRIMI ATTI IMPORTANTI DEL COMUNE DI NANTO

Abbiamo visto che la Parrocchiale di Nanto era posta sul monte, lontano dal centro abitato che si trovava, come ora, ai piedi dei Monti.

Questa situazione nel 1400 vienè ritenuta molto scomoda per una comunità che nel frattempo era cresciuta di numero, per cui la Convicinia decise di costruire una nuova Chiesa dedicata a San Paolo, proprio dove ora sorge la nuova Parrocchiale.

La Chiesa di san Paolo non era molto grande; aveva una sola navata e misurava 17 metri di lunghezza per 8 di larghezza e 6 metri di altezza, ciononostante riusciva a soddisfare le esigenze della comunità religiosa di Nanto .

CONFINI DEL COMUNE

Già nel medioevo Nanto confinava con Castegnero, Mossano, Villabalzana, Montegaldella e Rovolon, così come oggi.

Tra Villabalzana e Nanto i confini erano già sanciti in un documento del 1277.

Compito delle varie famiglie, sia di Nanto sia di altri comuni, era quello di stabilire i confini del loro proprietà e di conseguenza, con la sovrintendenza delle Convicinie, anche quelli comunali.

 

NANTO NEL 1200

Nanto COLLI Berici Pieve Pro Loco Tartufo Scorzone

 

Sopra: Ezzelino da Romano  detto il Terribile (25 aprile 1194 – 27 settembre 1259)

 

In questo secolo la comunità di Nanto viene sconvolta da vari episodi; tra questi il passaggio del potere che era nelle mani dei Vescovi, a quello dei cittadini, con conseguenze non sempre piacevoli e in particolare l’avvento di Ezzelino da Romano portò nel vicentino una comunità che si dedicava anche all’usura mettendo in crisi l’Episcopato vicentino che deteneva vari possedimenti nei nostri territori, così come citato in un documento del 1238 in cui i Cittadini di Nanto, Castegnero e Lumignano dovettero testimoniare che la Chiesa vicentina aveva contratto molti debiti nei confronti di questi usurai.

 

 

 

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